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Le sotanze pericolose
I ritmi serrati che la vita ci porta ad avere sempre di più fanno si che gustare il cibo preparato in modo armonico e genuino diventa un momento sempre più raro. Anche perché il pasto spesso non è più visto come un’occasione per fare una pausa e un momento per stabilire un dialogo ma viene percepito come un’interruzione delle proprie attività.
Diverse ricerche e studi condotti dalla rivista “The Journal of Pediatrics”evidenziano come questi cambiamenti e comportamenti alimentari abbiano avuto un’influenza notevole sulle abitudini alimentari dei bambini e adolescenti poi.
Uso di conservanti e aromatizzanti non è una novità, fin dagli egizi era abitudine esaltare il sapore dei piatti per i faraoni, e così via via nel corso della storia e delle tradizioni alimentari… ma oggi è buono sapere che utilizzo di queste sostanze oltre ad avere come finalità la migliore conservazione dei cibi ed esaltarne le loro proprietà creano nell’organismo una vera e propria dipendenza, che forse a volte ci appare nascosta e sconosciuta.
Per tutelarsi in qualche modo anche da aspetti puramente commerciali legati al cibo e agli alimenti possiamo adottare alcune piccole regole che sicuramente ci saranno di aiuto, innanzi tutto è buona abitudine cominciare a leggere l’etichetta dei cibi che compriamo e cerchiamo di scegliere quelli più semplici possibili.
Questo non deve diventare una mania che ci porta a dover controllare tutto ma rendere consapevole i nostri figli rispetto a quello che mangiano è già un buon intervento educativo per un sano rapporto con il cibo.
Definire quelli che vengono identificati come “cibi spazzatura” può esserci di aiuto, si tratta di cibi con alto contenuto di zucchero, grassi, sale, farine raffinate e poveri di proteine, vitamine o minerali. Se tra le prime sostanze dell’etichetta troviamo queste allora vuol dire che sicuramente si tratta di un “Junk food”.
Per zucchero intendiamo anche le sue varietà: saccarosio, fruttosio, glucosio, caramello, melassa, miele, dolcificanti artificiali… Facciamo attenzione agli zuccheri nascosti nei cereali… e sappiamo che un eccesso di zuccheri nell’alimentazione di nostro figlio può favorire un accumulo di peso e essendo un acidificante attacca lo smalto dei denti impedendo un assimilazione del calcio e un proliferare della carie dentaria.
Oltre agli zuccheri dobbiamo porre attenzione ai grassi: le margarine, il burro, gli oli vegetali idrogenati, lo strutto, il lardo, la panna, le creme… e alsale. Il sale scientificamente denominato cloruro di sodio non va usato in eccesso, tutti i pediatri ci informano che il sale non va introdotto nella dieta del bambino prima dell’anno.
Una chiarezza di fondo per comprendere i fenomeni legati alla violenza e le sue radici psico-sociali
Perché l’aggressività e la forza nei giovani di oggi sono inquinate da violenza e distruttività? Oggi parliamo di aggressività, ma che cosa è veramente? E’ solo una parola a cui associamo subito pensieri negativi e brutti, che ci fanno preoccupare, spaventare o possiamo pensare che riguarda un aspetto positivo di noi? Se andiamo a vedere l’etimologia della parola aggressività possiamo già capire alcune sfumature. Aggressività viene dal latino ad-gredior che significa “andare verso”, si tratta di un movimento volto a cambiare le situazioni e le persone intorno a sé, volto a chiedere e prendere quello di cui si ha bisogno o ad allontanare quello che non ci piace. Un movimento a volte deciso e forte ma altre volte giocoso e affettuoso. Giocoso in che senso?
Pensiamo a un bambino piccolo quando vuole misurarsi con la propria forza in giochi di lotta, sia con i pari ma in modo particolare con gli adulti; possiamo notare come i ragazzi adorano essere “schiacciati” su un materasso o sul divano, essere sbatacchiati, si divertono a fare il solletico, essere tirati… e tutto questo non ha niente a che fare con la cattiveria e la distruttività.Nel senso comune invece spesso tendiamo ad assimilare l’aggressività all’Aggressione. Questo abbinamento, aggressività = violenza come qualità negativa, non ci aiuta a capire l’aggressività nella sua completezza e nei suoi funzionamenti sani.
Quando accade che l’aggressività può alterarsi?
Possiamo dire che nel momento in cui al bambino non viene permesso di esprimere apertamente la sua forza, perchè si scontra continuamente con attacchi e critiche, comincia a vivere nella sfiducia e facilmente perde la possibilità di raggiungere i suoi obiettivi muovendosi con tenerezza, sensibilità e affettuosità nei confronti del mondo. Perdendo la capacità di vivere serenamente la sua aggressività “affettuosa”, di esprimere la sua forza in modo pieno e aperto, accumulerà sempre di più rabbia e rancore che sfocerà all’esterno con episodi di violenza. In questo caso l’aggressività originaria si altera e diventa aggressione.
Perché la donne si sentono meno in diritto di esprimere la loro aggressività?
Sullo sviluppo dell’aggressività si crea una scissione fra caratteristiche maschili e femminili Alle bambine e alle ragazze vengono date regole di comportamento che limitano le capacità di sentire ed esprimere pienamente la loro forza, devono essere educate, stare al loro posto, con il risultato che viene meno la capacità di proporsi al mondo esterno, di lanciarsi in progetti importanti e viene meno l’autostima Con i bambini e i ragazzi nell’educazione familiare si è tolleranti e compiaciuti verso i modi forti e bruschi, i movimenti intensi, la lotta, i giochi violenti. Se le bambine vengono spinte alla fragilità e la passività, ai maschietti tutto questo viene inibito e negato, con il risultato che qualsiasi movimento è privo di tenerezza.
Perché sempre di più nella nostra società osserviamo che la trasgressione associata alla violenza non è più solo adolescenziale ma è diventata una norma in età precoce ?
Sicuramente possiamo dire che la famiglia oggi riesce a fare poco da filtro rispetto a messaggi negativi che vengono da fuori, i bambini sono spesso soli davanti a modelli di successo, di potere, che trasmettano la sensazione di non essere mai all’altezza, alimentano la rabbia che si trasforma nell’essere disposti a tutto per avere quello che si vuole. Tenerezza, calma, sentirsi appoggiati e guidati sono sempre meno presenti nella dimensione emotiva La violenza trasmessa dai mass media è completamente irreale staccata da sofferenza e dal dolore tanto da poter diventare un esempio facile da emulare.
La presenza di figure
Sicuramente l’aggressività ha molti punti in contatto con la forza, ma non c’è solo questa, in essa possiamo ritrovare una chiara consapevolezza di cosa si vuole raggiungere, un’immaginazione e un progetto se pur limitato su come arrivare all’obiettivo, da un’emozione di determinazione, da un valore positivo assegnato al proprio muoversi.
Intendere l’aggressività come mera istintualità pone tutti noi nella condizione di volerla tenere sotto controllo, se noi partiamo da una concezione positiva della vita, cioè pensiamo allo sviluppo dell’individuo come ad un continuum di un processo espansivo e positivo di sé, possiamo pensare all’aggressività come a una delle nostre capacità importante per espandersi. L’aggressività deve essere vista come un motore indispensabile per attivare tutte le funzioni del Sé, per soddisfare i Bisogni di Base umani. Forza e aggressività originaria non sono inquinate da violenza e distruttività, lo diventano nel momento in cui nello sviluppo vengono a mancare le condizioni per un accoglimento pieno dei bisogni di base. Paliamo di bisogni , non di desideri
Un bambino che ha subito esageratamente lo scontro con il mondo degli adulti, che non ha avuto una vera guida ma si è trovato davanti ad attacchi e le critiche continue, vivrà nella sfiducia e facilmente perderà la possibilità di raggiungere i suoi obiettivi muovendosi con tenerezza, sensibilità e affettuosità nei confronti del mondo.
Differenze, benefici e caratteristiche.
Gentili lettori, ben ritrovati. Questo mese accenniamo alle principali differenze tra le sostanze prebiotiche e i microrganismi probiotici.
I prebiotici sono sostanze organiche non digeribili di origine alimentare che, assunte in quantità adeguata, facilitano selettivamente la crescita e/o l'attività di uno o più batteri benefici già presenti nel tratto intestinale o assunti insieme allo stesso prebiotico.
In commercio sono disponibili diversi alimenti e integratori, che apportano prebiotici in quantità adeguata, utili a favorire lo sviluppo di gruppi batterici benefici all'uomo.
Tra le principali sostanze prebiotiche ritroviamo gli oligosaccaridi ed in modo particolare l'inulina ed i frutto-oligosaccaridi (FOS).
Le fonti principali di oligosaccaridi sono gli alimenti di origine vegetale, quali cicoria, carciofo, cipolla, porri, aglio, asparagi, grano, banane, avena e soia.
I prebiotici esercitano numerose funzioni benefiche per l'organismo umano: contribuiscono alla diminuzione del pH fecale; migliorano il trofismo della mucosa intestinale e la proliferazione cellulare; favoriscono l’aumento della biodisponibilità di minerali; hanno un’azione ipocolesterolemizzante.
I probiotici sono microrganismi detti “a favore della vita” (dal greco: "pro-bios") perché in grado, quando ingeriti in quantità adeguate, di favorire funzioni benefiche per l’organismo umano.
I microrganismi probiotici presentano specifiche caratteristiche e proprietà, riassunte nella tabella.
Gli alimenti e gli integratori che forniscono probiotici in dosi adeguate, contengono microrganismi in grado di raggiungere l’intestino vivi e attivi, e per colonizzazione diretta ivi moltiplicarsi e favorire l’equilibrio della microflora intestinale.
E’ preferibile assumere i prodotti alimentari contenenti probiotici sempre a stomaco vuoto, per un periodo di tempo di almeno 3 / 4 settimane e in dosi di almeno un miliardo al giorno di microrganismi.
I probiotici esercitano numerose funzioni benefiche per l'organismo umano: difendono la mucosa dai batteri patogeni (antagonismo biologico) ; favoriscono la produzione di vitamine ed altre molecole utili; contribuiscono alla diminuzione del pH fecalemigliorando la funzionalità del colon.
Esistono infine alimenti o integratori consimbioticoche sonocostituiti dall'associazione di probiotico con prebiotici, ed hanno lo scopo di migliorare la sopravvivenza dei microorganismi probiotici, fornendo allo stesso tempo un substrato energetico specifico alla flora batterica presente nel colon.
TABELLA: CARATTERISTICHE E PROPRIETA’ DI PREBIOTICI E PROBIOTICI
PREBIOTICI |
PROBIOTICI |
SIMBIOTICI |
- sono sostanze che superano pressoché indenni, i processi digestivi che avvengono nel primo tratto del tubo digerente (bocca, stomaco e intestino tenue); - rappresentano substrato nutritivo fermentabile per la microflora intestinale, stimolando selettivamente la crescita e/o il metabolismo di una o di alcune specie batteriche ; - favoriscono positivamente la flora microbica a favore di quella simbionte (bifidobatteri, lattobacilli); - inducono effetti luminali o sistemici positivi per la salute umana. |
-sono microrganismi normalmente presenti nell’intestino umano; -sopravvivono all’azione dei succhi gastrici, enzimi intestinali e sali biliari; -non danno reazioni immunitarie o altrimenti nocive; -sono in grado di aderire alle cellule intestinali e colonizzarle; -hanno un effetto benefico per la salute umana, grazie all'antagonismo nei confronti di microrganismi patogeni e alla produzione di sostanze antimicrobiche. |
-sono associazioni di probiotici e prebiotici, entrambi presenti all'interno dello stesso alimento o integratore. |
A cura della Dott.ssa Tiziana Sacchetti, Dietista.