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Relazione tra i vari Piani e Sistemi di funzionamento
Il sovrappeso e l’obesita sono tra i disturbi alimentari sempre più in crescita nel mondo, molti sono le attenzioni e gli studi che cercano di trovare soluzioni utili a gestire queste problematiche; da tempo la fisiologia ha pensato che forse studiare i sistemi e i meccanismi di regolazione legati all’assunzione di cibo potesse essere di grande aiuto.
Già dal 1900 il neurofisiologo Sherington ipotizzò che alla base del meccanismo della fame fosse coinvolto il sistema nervoso, nello specifico fu scoperto che nella situazione di fame, nell’organismo si verifica un aumento di eccitabilità dei nervi dell’esofago e dello stomaco che a loro volta inviano tale informazione ai centri nervosi superiori. Sostanzialmente è lo stomaco che dice al cervello “Ho fame”.
Ulteriori studi riuscirono a osservare il funzionamento dello stomaco nel momento in cui è vuoto, in tale condizione lo stomaco produce scariche nervose che vengono veicolate dal cervello tramite il nervo vago1 e man mano che lo stomaco si riempie si attivano fibre vagali inibitorie che determinano il rilasciamento e la distensione dello stesso.
Sulla base di questa scoperta furono svolte molte ricerche su animali per verificare le conseguenze determinate dall’asportazione chirurgica dello stomaco ipotizzando che lo stimolo della fame potesse scomparisse completamente. In verità si verificò la persistenza dello stimolo della fame.
Nel 1939 i fisiologi A.W: Hetherington e S.W. Ranson scoprirono l’esistenza nell’ipotalamo di due centri distinti coinvolti nella fame e nella sazietà. Precisamente un area definita ventromediale responsabile a inibire la fame e un area leterale responsabile a stimolarla. Da qui il nome di Aree della sazietà e della fame.
Perché è tanto difficile AMARE profondamente l’altro e SENTIRSI AMATI? Quali sono i funzionamenti nascosti.
Perché nonostante il bisogno profondo di costruire un legame importante nella nostra vita, di mantenerlo saldo nel tempo, di alimentare l’amore… in verità poi Amare ed Essere Amati non è così semplice e scontato.
Dobbiamo sapere che Amare è una capacità naturale del bambino, presente in modo piena e completa. Il bambino ama senza riserve e con intensità ogni cosa intorno a lui dalle persone care, ai peliche, ai giocattoli. Ha un vero e proprio uno slancio di Amore verso tutto ciò che lo circonda.
Ma allora che cosa interferisce in questo Funzionamento e perché in un età più adulta la persona perde questa capacità?
Sempre di più possiamo osservare che situazioni tormentate nella vita, problemi lavorativi, situazioni difficili portano i genitori a non godere pienamente l’Amore verso i propri figli se non in piccoli momenti di serenità e maggiore disponibilità ad aprirsi. Questa situazione di difficoltà nell’accogliere l’amore del piccolo generano in lui esperienze dolorose e frustranti che cominciano a compromettere la sua capacità di Amare, lasciando spazio a qualcosa di costruito. Possono cominciare a emergere situazioni dove il bambino esercita una forma di “ricatto” per ottenere quello che vuole.
Dobbiamo ricordare che per il bambino Amare è una cosa naturale, non si preoccupa di Essere amato, è certo che sia così. Ma se nella sua vita relazionale l’attenzione amorevole verso i suoi bisogni comincia a non essere più congruente con ciò che sente, il calore, la tenerezza, la comprensione diminuiscono… allora comincerà anche lui a dubitare di Essere veramente Amato.
CHE DIFFERENZA C’È? Sono la stessa persona e fanno cose diverse?
Conoscere le sfumature è importante anche per comprendere la nostra richiesta di aiuto dove deve andare
- laurea in psicologia;
- essere iscritto all’Ordine degli Psicologi di una regione italiana.