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GENITORIALITÀ ED EMERGENZA SANITARIA: AFFRONTARE LA GRAVIDANZA DURANTE LA PANDEMIA

GENITORIALITÀ ED EMERGENZA SANITARIA: AFFRONTARE LA GRAVIDANZA DURANTE LA PANDEMIA

Il lockdown di Marzo 2020, ha sancito per la popolazione mon ...

DISLESSIA.... Settimana Nazionale della Dislessia

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Dal 4 al 10 ottobre 2021 AID organizza la sesta edizione del ...

I DISTURBI DEL SONNO IN ESPONENZIALE AUMENTO: capiamo perchè e cosa fare (1° parte)

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Nonostante la famosa quarantena per il contrasto del contagi ...

SISTEMA IMMUNITARIO e RESPIRAZIONE DIAFRAMMATICA

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COME AGISCE IL SISTEMA IMMUNITARIO Essere immuni vuol dire ...

LA NOIA.... The Boredom!

LA NOIA.... The Boredom!

Mai così come in questo momento potremmo entrare in contatto ...

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Il lockdown di Marzo 2020, ha sancito per la popolazione mondiale una grande crisi sanitaria, sociale ed economica con delle conseguenze disastrose per tutti i popoli. Queste crisi hanno portato al cambiamento di priorità per alcuni contesti, abbiamo dovuto arrestare la nostra quotidianità, c’è chi ha avuto difficoltà a mantenere il lavoro, c’è stato lo Smart working o la cassa integrazione, chi è riuscito a ricrearsi e a trovare il proprio posto grazie allo stop forzato. In tutto questo però, ci sono state anche quelle coppie che per scelta o no si sono volute fare il regalo più bello della propria vita in un periodo così difficile: diventare genitori. Fare questo durante il lockdown può essere visto sicuramente come un atto di grande coraggio ma anche di grande speranza, persone che riescono a vedere la luce in un periodo così incerto e buio.

LA FORZA DELLE MAMME

Essere mamme non è sicuramente un’impresa semplice, e vivendo in un periodo di emergenza sanitaria questo è ancora più complicato. Il divenire madre, l’incontro col bambino e lo strutturarsi della relazione mettono in campo diversi processi psichici caratterizzati da emozioni positive e negative che sono l’ordine del giorno in questo momento delicato. Il Covid-19 ha influenzato il mondo materno aggiungendo emozioni difficili da gestire da sole, soprattutto quando il ruolo di padre viene messo in secondo piano dalle istituzioni “per prevenire il contagio”. Quelle visite fatte da sole, quelle analisi e attese di risposte in completa solitudine sono state affrontate grazie alla tenacia dell’essere donna e alla forza che solo una mamma può avere. Fare un bambino è considerato un atto molto rischioso. Le mamme hanno la percezione di essere circondate da pericoli, ma non sono reali, concreti e non permettono di dirigere nessuna azione specifica. Queste paure, hanno effetti inibitori sulle mamme, sulla gravidanza, sul parto e sull’allattamento; queste fanno perdere il contatto e creano stress che inibisce a sua volta l’attività biologica. A contrastare questo vissuto arriva la parte femminile, che è istintiva, percepisce la natura come risorsa, come alleata e il corpo come fonte di messaggi. La letteratura è povera di evidenze in questo ambito, si è studiato come le mamme in attesa avessero reagito a catastrofi naturali passate e/o incidenti di portata mondiale, ma come le coppie in attesa reagissero ad un’emergenza sanitaria al giorno d’oggi ancora non si era studiato e non si sapeva che conseguenze questo avrebbe portato.

IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI

Sono state definite, in quel contesto straordinario, dal Ministero della Salute delle linee guida che potessero in qualche modo accompagnare soprattutto nel rapporto con le istituzioni questo delicato processo dei neogenitori. È stato davvero difficile un incontro tra l’organizzazione manageriale, che ha dovuto rispondere a delle richieste nazionali proprie del servizio da ricoprire, e l’ideale di salute richiesto dalle coppie che si trovavano in un periodo così delicato per la loro evoluzione. Si è osservato un fenomeno di totale disattenzione dei bisogni delle neo mamme e dei neo papà, c’è stata una risposta incongrua a ciò che veniva enunciato nei DPCM: quanto, realmente, veniva considerato “importante” un congiunto, se durante la prima visita non poteva essere presente ad ascoltare per la prima volta il battito del cuore del proprio figlio e non poteva emozionarsi insieme alla propria compagna?! Vivere il momento della gravidanza insieme, potersi sorprendere per ciò che accade, partecipare e condividere l’ansia che tutto vada per il meglio.

DIVENTARE GENITORIfamily-457235  340

Le esperienze che viviamo sono potenzialmente trasformative (Bion, 1962); l’esperienza di diventare madri e padri per la pregnanza affettiva che riveste, a livello individuale, di coppia, familiare, transgenerazionale e per le sue declinazioni nella dimensione del passato, del presente e nel futuro, si candida ad essere una delle esperienze più significative nella vita adulta. Magicamente il bambino inizia a influenzare i propri genitori ancor prima di venire al mondo, poiché egli si fa sentire all’interno del grembo materno così da indurre dei cambiamenti, poiché la donna sta per divenire madre, l’uomo sta per divenire padre, e la coppia in sé sta per divenire una famiglia (A. Pellai, 2003). Quindi la nascita del figlio rappresenta per ogni donna un profondo cambiamento. Si crea una nuova identità: l’essere madre. Il bambino immaginato per mesi si concretizza, divenendo figlio reale. In questi momenti la mamma, viene investita da numerose trasformazioni psicologiche che si riflettono sulla vita intrapsichica, affettiva, relazionale, cognitiva e sociale. Diventare madre significa accettare enormi cambiamenti fisici e personali ma anche e soprattutto modifiche emotive e sociali: la vita di ogni donna che diventa madre cambia

profondamente. Si tratta di cambiamenti naturali, non solo esterni ma anche interni.

 

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Sveglia, Alzati, Tempo Di, Sonno, LettoNonostante la famosa quarantena per il contrasto del contagio da Covid-19 sia finita molte persone riportano come stato un aumento dei disturbi del sonno.

A chi non è mai capitato una notte di non riuscire a dormire!

I disturbi del sonno colpiscono molte persone, pregiudicando, in alcuni casi, la qualità della loro vita e alterando le normali attività fisiologiche del loro corpo. Molte persone non sanno come affrontare questi disturbi né tanto meno come risolverli. La mancanza di sonno può causare stanchezza cronica, diminuzione dell’attenzione e della concentrazione e irritabilità. Un’insonnia prolungata, inoltre, può avere effetti dannosi sulla salute.

 

Ma cosa sono i disturbi del sonno?

Per disturbo del sonno si intende ciò che va ad alterare la qualità e la stabilità del nostro sonno.

Quando si parla di disturbi del sonno, il più delle volte l'ascoltatore pensa immediatamente all'insonnia. L’insonnia è il disturbo più frequente ma non è l’unico.

A tutti, come dicevamo è successo di trascorrere, almeno occasionalmente, qualche notte senza riuscire a dormire. E sulla base di questa personale esperienza si tende spesso a far coincidere la definizione generica di "disturbo del sonno" con l'insonnia. Ciò in realtà non corrisponde del tutto alla realtà clinica.

 

L’insonnia è l’incapacità di avere un sonno adeguato per qualità e quantità, i soggetti hanno molti risvegli o fanno fatica ad addormentarsi. Normalmente colpisce tra il 10 e il 15% della popolazione generale, mentre quasi il 40% degli italiani ha almeno un episodio di insonnia all’anno. L’insonnia diventa una patologia quando dura per almeno 3 notti a settimana e prosegue per mesi, almeno più di 30 giorni. È una patologia cronica se supera l’anno.

Le principali conseguenze dell’insonnia sono:

- astenia, ossia una stanchezza significativa;

- disturbi dell’attenzione, della concentrazione e della memoria, soprattutto sul lavoro;

- eccessiva sonnolenza diurna;

- disturbo dell’umore;

- ansia e facile irritabilità. 

 

L’American Accademy of Sleep Medicine (AASM) prendendo in considerazione i disturbi del sonno ne delinea quattro categorie:

1)      disturbi dell'inizio e del mantenimento del Sonno o insonnie;

2)      disturbi da eccessiva sonnolenza o ipersonnie;

3)      disturbi del ritmo Sonno-veglia;

4)    disturbi associati al Sonno, a stadi del Sonno o a risvegli parziali, complessivamente chiamati parasonnie.

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Tempo, Donna, Faccia, Routine DiMai così come in questo momento potremmo entrare in contatto con un vissuto di NOIA.

A tutti è capitato, almeno una volta nella vita, di annoiarsi: non saper come passare un pomeriggio, non trovare nessuno disponibile per uscire una sera, etc..

Vediamo di capire meglio questo sentimento e perché?

La Noia è una sensazione di vuoto momentaneo che nasce dal bisogno di ricercare continuamente nuovi stimoli, ma allo stesso tempo di avere la sensazione di essere in stallo emotivo.

In un aspetto legato alla vitalità e alla dinamicità possiamo dire che più siamo abituati a tenerci attivi, più abbiamo desideri, più siamo ricchi di idee e di interessi, più saremo propensi ad annoiarci quando questi verranno meno, sentendo un grande senso di vuoto, una sensazione di impotenza e di stare “perdendo” il nostro preziosissimo tempo.

Questo momento storico ci mette a dura prova mettendoci in contatto più frequentemente con noi stessi, il tempo a disposizione è totale ed è notevolemente rallentato….

Spesso la noia è legata ad una insoddisfazione o disinteresse per qualcosa o qualcuno e, se non capiamo bene questo, probabilmente questa sensazione si estenderà in diversi ambiti della nostra vita, prendendo un ruolo dominante. La persona annoiata potrebbe anche sentirsi tale quando non è più stimolata dall’ambiente circostante.

La noia non è poi così negativa, perché è un segnale psicologico che potrebbe stimolare la nostra creatività ed il bisogno di metterci in discussione.

Ascoltarla ci può far capire di quale cambiamento, stimolo, obiettivo abbiamo bisogno per ritrovare l’entusiasmo perso.

Al giorno di oggi, soprattutto con l’avvento dei cellulari e dei social network, siamo poco abituati a contattare questa emozione, tentando di soffocarla all’istante. Se ci confrontiamo con gli adolescenti scopriremo come mai si annoiano così frequentemente. Riempire la noia con la tecnologia, a lungo andare, dobbiamo sapere che potrebbe provocare altra noia difficilmente colmabile, e qui che si entra nel circolo vizioso della noia: fare qualcosa per non annoiarsi e scoprire che questo ci crea ancora più noia.

Alcune ricerche condotte presso l’Università di York hanno dimostrato che spesso la noia è legata alla mancanza di connessione con le nostre emozioni e quindi alla difficoltà di riconoscerle o gestirle.

Le persone che si annoiano si lamentano spesso del fatto che non ci siano abbastanza stimoli: in realtà ad essere noiose non sono né le persone, né le situazioni, ma è la modalità spenta con cui ci approcciamo alla vita.

 

Nel prossimo articolo affronteremo …. Cosà è la noia? Conosciamola più a fondo….

a cura di Dr.ssa Cristiana Salvi

COME AGISCE IL SISTEMA IMMUNITARIO

Essere immuni vuol dire essere protetti. Il sistema immunitario nel nostro corpo ha questo compito, diciamo quello di lottare contro le infezioni. Se il corpo è debilitato, possiamo direSangue, Cellule, Red, Medico, Medicina che diminuisce questa sua capacità di sconfiggere intruso e ci rende più vulnerabili a certe malattie.

Sappiamo che le principali cellule del sistema immunitario sono i leucociti o i globuli bianchi.

Quando l’organismo capta una minaccia, queste cellule si mobilizzano e viaggiano nel sangue fino al punto nocivo. Le sue funzioni sono quelle di riparare il tessuto danneggiato, di contenere la diffusione dell’infezione e di produrre le sostanze che promuovono il dolore, gli algogeni.

L’infiammazione è il mezzo di cui il sistema immunitario usa per far fronte alle infezioni, sia quelle causate dai batteri, funghi, virus, protozoi o dai prioni. Capta le particelle che risultano nocive per la salute e, prima della loro invasione, reagisce attaccandole e distruggerle.

L’infiammazione così passa solo quando la minaccia sparisce.

 

GLI STUDI CHE COSA DICONO!

Il sistema immunitario è in stretta relazione con il sistema nervoso autonomo, si sa’ ormai che tecniche di respirazione possono ridurre la produzione delle sostanze che stimolano i processi infiammatori e aumentare le sostanze antinfiammatorie.

Ricordiamo una delle ricerche, nota è quella della tecnica, messa a punto dal recordman di resistenza al freddo, Wim Hof. Applicando una tecnica di respirazione e meditazione da lui sviluppata, Hof è in grado di mantenere normale la propria temperatura corporea anche dopo un’ora di immersione senza vestiti in una vasca di ghiaccio, un tempo normalmente sufficiente a indurre un'ipotermia mortale. I ricercatori avevano scoperto che Hof riusciva ad alterare volontariamente l'attività del suo sistema nervoso simpatico, che a sua volta influiva sul sistema immunitario attraverso l'attivazione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene.

Attraverso studi ulteriori con controllo gli studiosi hanno suggerito la possibilità di usare tecniche respiratorie come terapia di supporto a malattie autoimmuni come l'artrite reumatoide e le malattie infiammatorie intestinali, diminuendo così il ricorso ai farmaci, e quindi anche agli effetti collaterali.

 

I SISTEMI INTEGRATI: i trucchi per rafforzarlo

Della respirazione se ne parla molto, ma non sempre in modo chiaro e preciso. Alcune tecniche dicono che bisogna forzarla, altre allungarla, altre ancora trattenerla e così via.

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In questi giorni i contenuti sul tema del Coronavirus viaggiano a tempi record.

Avere a disposizione articolipiattaforme, video e molto altro, dove trovare informazioni utili per spiegare il Coronavirus ai bambini, per proteggerli al meglio e per rimanere attivi e consapevoli nell’affrontare insieme questa situazione è molto utile. 

Intanto è importante poter parlare ai bambini in modo tranquillo e chiaro trovando un giusto equilibrio, è necessario dare spiegazioni di cosa sta accadendo e facilitare l'insegnamento delle norme base per la prevenzione del contagio. 

Ma  dato che il messaggio comunica spesso ansia e allarmismo è indispensabile riuscire a trasmettere fiducia. I piccoli non aspettano le spiegazioni degli adulti per interpretare il mondo, ma si creano una loro personale idea. Per questo è fondamentale parlare con loro, anche per evitare che la loro idea si formi sbagliata o confusa.

Come sappiamo i video anche in forma di cartoni per i bambini sono delle risorse preziose che ci aiutano a spiegare il Coronavirus ai più piccoli alleggerendoli dalle paure, vi consiglio questo link, un video realizzato da una collega. Un video cartoon semplice con un linguaggio facile da guardare insieme ai più piccoli https://www.youtube.com/watch?v=-Kl8B03Wr_c . Di grande efficacia il video dove è un bambino che spiega a altri bambini cosa è il Covid-19. https://www.youtube.com/watch?v=ttfyyQGdZFg e infine un video realizzato dalla Federazione Italiana Medici Pediatri per spiegare con 7 regole come proteggere bambini e adulti. https://www.youtube.com/watch?v=OVkrU7g6b-4

buona visione a tutti

 

a cura della Dr.ssa Cristiana Salvi

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